Membra nude e scomposte
accatastate l'una sull'altra
quale legna da ardere.
Lacrime scarlatte
o non più lacrime
perché ormai prosciugate.
Scheletri ambulanti
che procedono lentamente
verso nuvole di fumo scuro
acre e lacrimante.
Bambino nel vento
i tuoi grandi occhi
si chiudono atterriti
andando incontro alla morte
stupiti ed afflitti
si chiudono per sempre
alla vita.
Bambino nel vento
non c'ero
eppure mi sento in colpa
non c'ero
eppure inorridisco.
Stringo forte il pugno
mentre le unghie
si conficcano dolorosamente
nella carne.
Detesto quasi
far parte dell'umanità
di quella presunta umanità
che è stata capace
di simili orrori.
Bambino nel vento
raccolgo per sempre
nel cuore, nella mente
nel profondo dell'anima
i tuoi grandi e inorriditi occhi
il tuo spaurito cuoricino
le tue piccole mani, vuote e gelate
i tuoi piedini nudi, arrossati dal freddo
e le tue tenere ali spezzate
che urlano nelle notti
meno stellate
tutto il tuo dolore
tutto il mio dolore.
© Antonella P. Di Salvo