E di l? dal gelo che allaga
E di l? dal gelo che allaga
d?assenze gli incontri di volti
e travagli a coltri nel cielo
incrocia un ritorno la casa
malata: il sonno delle mura emerso
dalla contrada al disadorno eterno.
Ancora al cancello che scruta
tra oleandri e cardini le orme,
ancora alle camere ingorde
di voci abbracciate al mattino,
ma non sanno quell'eco di catene
che canta e ammanta le chiuse cantine.
E la soglia incanta quest'ora
spogliata che pare uno spettro,
e la inchioda, muta la ignora,
tra nervi e sorrisi. Nel giorno
che sgronda le ombre non corre uno sguardo
verso il gelo che intomba anche la morte.