È men male l'agitarsi nel dubbio, che il riposar nell'errore.
Non si può dimenticare il vento
il dolce e profumato
soffio di primavera
ed il vento impetuoso ed ostile
delle cupe notti invernali.
Quello primaverile ha un sorriso
che illumina il cuore
il profumo inebriante
di un "eterno istante"
la lacrima dolcemente malinconica
di un irrealizzabile sogno
ad occhi chiusi.
Sparge petali vellutati
ad ogni suo passo
e a notte fonda
fa chiudere gli occhi
con un palpitante sospiro.
Quello invernale è tagliente
come fredda lama di coltello
ma anche teneramente struggente.
Lascia cicatrici sanguinanti
eppure preziose, nel cuore,
perché prezioso come la gioia
è il dolore.
© Antonella P. Di Salvo