Un'altra forma del sole in quegli orli spenti della sera in cannuccia
quella del sorso della collina o dell'orizzonte all'orologio pendolo ch'arde
ed è pupilla la pesante notte dentro la voce della luna lucida in angolo.
I minuti accesi sono il cerino senza sigaretta un tronco di resina che cola.
La compagnia si incolla e poi come un manifesto all'acqua dal muro esce
nell'inciso d'una lacrima che stordisce che spegne col cielo le maree errate.
Più alta e troppo lontana forzata l'ala d'un gabbiano di quel dato destino
alla sua prua a sud è un brano scritto descrizione e un disegno nuovo.
Nella paura un diario il telaio.
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