Lacera la tenda al sole di questo scirocco lento per lucertole in cresta
quasi ricamo l'edera mai doma ad accarezzare un ramo domo in prigione
del suo guardare lontano cieco di gemma e inginocchiato debole stato.
Si corre come si può a respirare d'affanno l'angolo di pace festa di mano in mano
a far catena guinzaglio e parlare abitudine di cose inascoltate come a mercato.
Sapori odori saliva e sudore sotto le lenti da cieco isolato come periferie
là dove sassi e mattoni parlano tra loro e a loro nessuno rivolge sguardo.
S'apre balzo un balcone all'anniversario con macramè ancora piegato
come da cassetto conservato una velina su cui scrivere la lode ex voto
ormai cornice d'un tempo passato di pronuncia ringraziamento al fato.
La fila sono pastelli statue in scatola spuntati e dal disordine ordinati lasciati.
E l'appartenere è andirivieni su di un binario.
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