Scendendo stretti per la creuza
che taglia obliqua la collina degli ulivi
mano a mano fino allo scaletto
vestiti d'edera e campanule
antichi muri ci accompagnano
Sottratti al silenzio ombroso della pergola
grondante di glicine e pampini
svaniti nella sera i profumi d'alloro e rosmarino
tra velati colori di ginestre e di oleandri
ci appare il mare
Si tuffa il cuore esterrefatto
tra reti stese ad asciugare
s'impregna di salsedine
tra il dondolio delle barche lungo il molo
Brillano lontano dorate scaglie
rimandano la luce calda di un tramonto
che rinuncia stanco e non aspetta
di vederci abbracciati in riva al mare.
Marco Agazzi
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