A volte
staccherei questo filo per far vivere i morti?
Tra sorrisi e grida
passano in un gabbiotto questi giorni d?autunno
e con un bottone,
un solo bottone,
regalo minuti di gioia
e raccolgo denaro
in tasche scucite senza fondo,
in cesti bucati stretti fra le gambe.
Avranno fame i miei bambini?
E via, inizia la lenta danza
ereditata da mio padre, nel tempo?
Mentre la giostra gira,
vedo sorridere un bambino,
sento scorrere la vita?
miriadi di luci all?imbrunire
colorano il mondo di effimero
e fuggono pensieri tra brividi di gioia,
al frastuono di mille richiami
mentre il tempo scorre al ritmo opprimente
di dischi usurati dalla salsedine
-- oppio che annebbia i sensi --
A volte
alzo gli occhi al cielo ed impreco
all?ombra delle stelle spaventate,
alla ricerca della vita
che in un attimo ? gi? un passato?
Non ha pi? senso vivere
tra l?odore acre dell?autunno che avanza
-- lacrime? al fumo delle caldarroste bollenti,
fame? all?aroma del miele tostato --
E mi risveglio dal torpore
al trillo di campanelli striduli,
quando il giro ? terminato
e ripeto il mio vivere,
ennesimo esponente dell?infinito.
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