In principio era il silenzio
un silenzio strano
che faceva rumore per quanto era vuoto
due entit? si accompagnavano a lui
La fame e la disperazione
la fame di un cuore affamato
che camminava nel mio corpo sulle strade della terra alla ricerca di un qualcosa di matto, impossibile, irraggiungibile
La disperazione
di un cuore rinchiuso
che non faceva altro che parlare a se stesso aumentando il silenzio
e quel silenzio faceva eco di nuovo a lui come quella gabbia imbottita di quelle cliniche per malati
immerse nel verde
ma dove il tempo non passa mai
scandito solo dalla marcatura
dei cedolini degli infermieri
che si danno il turno
ora l'uno
ora l'altro
per il resto tutto uguale a se stesso
In principio era il silenzio
e per vincerlo era necessario cercare in alto la stella pi? luminosa sperando che per magia quasi per magia
quella stella diventasse il premio
di una vita giocata tutta in avanti
un premio che non arriva mai
una stella che non scende mai
una luce che non ti illumina mai
una speranza che non si accende mai
una stanza che non cambier? mai colore
una mano che non si tender? pi?
e due labbra che non apriranno pi? la tua bocca per infilarvi dentro il mistico e immortale alito della vita si della vita che hai cercato scansando a calci il silenzio
In principio c'era silenzio
lo stesso che veniva interrotto
dallo sciabordare delle acque
durante la navigazione notturna
lungo il fiume in salita
alla ricerca delle sorgenti
senza carte
senza mappa
senza meta
senza previsioni
e nessuno che per te possa vaticinare
un futuro che sai gi? che non c'?
ed i maghi, si sa, son tutti ciarlatani
non appartenendo nessuno
alla cerchia della sacra congregazione.
Questo il mondo, questo il mio mondo:
addestrarsi una vita per combattere qui
in questa strana foresta tropicale
muta, immutabile, immobile
Ma ecco che scostata per caso l'ultima grande fronda che occlude la visuale del sapere proprio li , dopo la curva del fiume percorso in salita
una strana voce, giunta da lontano
mi saluta dalla riva con un gesto della mano.
A mala pena la distinguo
perch? a mala pena quella voce ? in grado di dirmi o di specificarmi , non saprei ora, se tutto sia cambiato o se tutto sia rimasto uguale
Ma quella voce proviene dalla ambasciatrice di un nuovo regno e mi chiama per l'ultima grande festa
mi annuncia, infatti,
che proprio dietro al bosco sacro
si sta celebrando la nuova regina
da poco eletta
Approdo il naviglio leggero
scendo sulla riva e imbocco il sentiero
E' cos? strana la terraferma
e cos? strano questo posto cos? diverso
da quel paesaggio visto sino ad un attimo prima .
Nella follia della gente
vedo te,
vedo la tua luce,
mi parli da lontano
e sei cos? vicina
Non ho doni da portarti
perch? non ero pronto all'invito della resurrezione
non ho lampade da accendere
non ho voti da proferire
non ho auguri da farmi e da farti
Mi indichi un fuoco che vicino arde
e mi chiedi se possa o debba bruciare qualcosa
Appoggio alla base delle fiamme
una scatola con niente dentro:
era il mio silenzio
il mio vuoto, la mia disperazione
Le scintille lo portano in alto e lo disperdono nelle nubi alte.
Mi siedo ai tuoi piedi pronto
ad attendere l'alba con te
Il giorno che verr? non avr? fine....
Non lasciarmi nel silenzio
riempimi delle tue parole
rendimi profeta nella tua terra
e con un solo bacio
un solo vero bacio
porgimi al di sopra di tutti i mortali
perch? possa annunziare ai popoli che verranno che il silenzio ? rotto dalle lacrime della mia nuova gioia.
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