incatenati gli occhi
su di un punto lontano
le orbite bucate di nero
ne reclamano la presenza
sono luoghi dove ogni cosa
attecchisce a cullare l'inganno
di una onorata civiltà
strappo le radici
di tronchi corpulenti
la pietà mi assale
per quel corpo diviso
brancolo fra miriadi di cellule
sgommo sulle pareti oblique
di montagne ripiene di dogmi al caramello
ho intrapreso la strada del ritorno
a incontrarmi è uno sguardo timoroso
abbandonata l'ascia
lo potrò tranquillizzare
è solo sguardo interiore
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