Armoniosi accenti - dal tuo labbro volavano, e dagli occhi ridenti - traluceano di Venere i disdegni e le paci - la speme, il pianto e i baci.
Elenco di tutto di niente, di sopraffazione
Ladri d’opinioni falsari dei
Tesori sepolti ritrovati
Sotto metri di terra
Una necropoli
Polvere della luna all’asta
Per un po’ di terra
Si sono sempre scannati.
Liberi dai feudatari
Ora massa indistinta
Con vestiti di lussuose confezioni
Trendy alla moda fare tendenza
scrollarsi di dosso la miseria
hanno l’obbligo di essere vivi
fare finta di essere sani
manipolati per esistere di gioia
in gioia ricalcandosi
(l’importante è il giusto decoro)
imporre dedurre doveri
tassare il tabacco
convertire in droga
il piacere delle menti.
I trascinatori delle folle
I deliri delle masse
Rifonderanno il presente
Risarcito delle stesse facce
La povertà è la Condizione
Poveri nuovi e di sempre
Non abbiamo altro
Ora manca il lavoro
i quaranta e i cinquanta non lo troveranno
Mai
Condannati all’esilio
Nuovi embarghi
E imbarchi clandestini
Flussi migratori in espansione
Paesi poveri si estinguono
Sotto la terra vibra e scotta
La miseria
Ora i nobili sono sotto
I riflettori sempre
Protagonisti e spettatori
Di un grande ora più vasto
Sfruttamento, fra i loro canti e cori
Ma quanti, ma quanti decorosi dei decori
Si recita la vita a premio
La fortuna si consolida
Come la Crisi Grazie a Loro
Per via di Loro Dobbiamo tutto a Loro
Nella speranza
È sempre stato come ora
Peggio, meglio
Le imposte dei malati
Sono sempre abbassate
Nessuno li aiuterà mai
Gli appartamenti sfitti
i beni infiniti della chiesa
Qualche occupazione
La gioventù quella di sempre
Come la politica
Reazionaria con ideali
Di rivoluzione
Ma la gente muore
I vecchi soli muoiono
Senza fastidio.
Lasciati senza recupero
La nevrosi è già ideale
Bacia il malato di aids
Da conforto al pellegrino
Sul palco rock delle carte
Mischiate si beve e si propaga
La tirannia dei milioni di copie
Siamo decaduti
Abbiamo smesso di sperare
Si lotta per il giorno
Soli o in tanti vicini lontani
Forze che mancano
Tra gli inganni dei politici
La società è perfetta
L’albero gigante appeso di natale
Sfodera una cometa pronta
Per il cenone di un altro
Anno di vergogna
si vendono orecchini e cianfrusaglie
arritorcigliate a lavoranti a mano
nei mercatini delle fiabe al ginseng
profumo d’amianto roseo erbaceo
genuflesso cristallizzato nel freddo aperto
fa raduno quieta festa, un modo per tirare
la gente che è tanta artigianale una conchiglia
da riporsi a casa un qualcosa di bellinosouvenir
roteato scuro nell’auto sfreccia
l’andirivieni ricco
siamo tutti uguali
ma chi pagherà il conto
salato della vita operaia
marcita andata a male
dei dipendenti
chi rifonderà degli sbagli
dei medici c’è ancora chi soffre
nel mondo perfetto
il migliore dei mondi possibile
che si caga addosso si spara
con tre colpi di frusta
e nel frattempo c’è chi gioca
all’indovino che legge carte
e s’incorona con ghirlande
di coca bruciandosi
evviva i suicidi, tanti
Ancora alle erbe
Malati di strada liberi
Non usurpano il nulla+il nulla è l’involucro
La spiaggia il nulla
È presa di coscienza ribellione
Esempio da seguire
Il nulla è il vuoto fisso
Da ricreare
Ma la gente muore per strada
O nelle cliniche si continua
A morire prima o poi Di carne
e di che altro
Dell’anima è vietato parlare
Non va più tanto l’anima
In questo periodo
Ma la gente muore male
Molta gente vive e muore male.
IL BEL PAESE DIVENTA SEMPRE PIU CURIOSO E BELLO.