La superbia non รจ altro che non istimar altrui
se tra le cuciture mi smerlassi d'accenti... sarei luna e poi stella nello spazio infinito battuta dal sole nelle ore più calde e dalle onde cullata in seno al tramonto. sarei un lembo di prato nel suo verde affogato tra fiori e farfalle di un'eterna primavera sovrana e regina nei versi smazzati voce nel canto sulle rime tra i canti . A dar vita alla storia delle mille stagioni le penne sarebbero ridondanti sui fogli con bonus aggiuntivi accenti e risvolti dell'arte più antica di specie novella.